Il Cardinal Fernando Cento

Card. Fernando Cento

Fernando Cento nacque a Pollenza (MC) il 10 agosto 1883, morì a Roma il 13 gennaio 1973.

Richiamamo i vari incarichi che il Card. Fernando Cento svolse a servizio della Chiesa.

Fu ordinato sacerdote il 23 dicembre 1905.

Dal 1919 al 1922 fu parroco della Cattedrale di Macerata.

Fu consacrato vescovo il 3 settembre 1922 e il 12 novembre 1922 fece l’ingresso nella diocesi di Acireale (CT). Ebbe la gioia di guidare la piccola diocesi siciliana per breve tempo, per tre anni e mezzo, perché in data 17 maggio 1926 fu nominato Nunzio apostolico in Venezuela, rimanendovi per 10 anni circa. Nel 1936 fu nominato Nunzio in Perù e per L’Ecuador. Rimase in questa carica pure per 10 anni circa.

In data 9 marzo 1946 fu nominato Nunzio apostolico in Belgio e Lussemburgo. Tenne questa carica per 7 anni fino il 26 ottobre 1953, quando fu trasferito a Lisbona, sempre come Nunzio apostolico. Giunse a Lisbona il 15 dicembre 1953 e vi rimase per 5 anni circa.

Il 15 dicembre 1958 fu creato cardinale da Giovanni XXIII.

Card. Cento e Madre Maddalena Marcucci

In un libro sul Card. Fernando Cento, scritto in collaborazione da Luigi Bogliolo e Fausta Casolini – cf. Il Cardinale Centro 1883-1973. Dal focolare domestico alla porpora, Città Nuova Editrice, Roma 1983, pp. 298 – vengono messi in risalto l’amore e l’attaccamento che egli da sempre nutrì per spiritualità passionista. Tale stima trovò incremento dalla devozione che portava ai santi passionisti, a san Vincenzo Strambi innanzitutto, che fu vescovo di Macerta e Tolentino, e di cui egli scrisse la biografia in occasione della beatificazione (anno 1925), a san Gabriele dell’Addolorata poi e a santa Gemma Galgani.

L’influsso della spiritualità passionista sul Card. Cento è stato davvero straordinariamente grande, tanto che i biografi si sentono in obbligo di annotare: “Che sia vissuto da passionista anche fuor del convento in austerità sotto le insegne dei grandi uffici hanno attestato senza ambagi i figli di S. Paolo della Croce” (p. 286).

All’inizio del 1957 Mons. Fernando Cento aveva addirittura deciso di farsi passionista e di ritirarsi nel loro Ritiro sul Monte Argentario (GR), per questo scrisse chiedendo consiglio tra gli altri a Mons. Giovanni Battista Peruzzo, a P. Sabino Lozano e a Madre Maddalena Marcucci (pp. 259-265).

In questo saggio si trovano pure degli accenni a Madre Maddalena Marcucci e all’argomento della chiamata alla santità. Di lei i due biografi scrivono:

Passionista autentica, per la santità di vita e le doti intellettuali, Maria Maddalena del Ss.mo Sacramento, nata Giuseppina Marcucci il 24 aprile 1888 a S. Gemignano – Ponte a Moriano (Lucca), meritò le confidenze e l’ammirazione dell’Arcivescovo Cento” (p. 215).

In segno di amicizia, Mons. Cento volle far dono a lei e alle Passioniste di Madrid di un bel Crocifisso di grandezza naturale che è quello che ancora oggi si ammira entrando nella chiesetta del monastero (p. 216).

Tra il Card. Fernando Cento e Madre Maddalena si sviluppò una relazione epistolare discretamente ampia.

La prima lettera che al momento possediamo, diretta dall’allora Mons. Cento a Madre Maddalena, è stata spedita, secondo il timbro postale, dalla nunziatura di Quito e porta la data del 18.12.1937. Un’altra lettera in nostro possesso è stata spedita dalla nunziatura di Lima e porta la data del 19.12.1938.

Risalenti a quell’epoca, di Mons. Cento, ci sono due composizioni poetiche che Madre Maddalena riporta nella sua autobiografia. La prima poesia è dedicata espressamente a lei ed è intitolata: La Passionista e la Croce; la seconda: Svegliarini (cf. Apostola dell’amore. Autobiografia di Jesús Pastor ovvero di Maria Maddalena Marcucci Passionista, a cura di Max Anselmi Passionista, Libreria Editrice Vaticana 2001, pp. 791, cit. pp. 656-657).

Una cartolina postale della sorella di Mons. Cento, la Sig.ra Rosa, è stata inviata a Madre Maddalena a Lucca da Pollenza (MC) il 28.1.1939.

Si noti che dal 1937 alla morte di Madre Maddalena, la corrispondenza tra loro due non si è più interrotta, anzi col passar degli anni si è rafforzata, soprattutto nel decennio che va dal 1950 al 1960. Ne abbiamo conferma nella lettera che il Card. Cento da Roma inviò al P. Sabino Lozano il 16 febbraio 1962 come presentazione al presente volume. Scrive il Card. Cento:

La conobbi personalmente quando ero ancora giovane sacerdote; era Presidente delle Passioniste di Lucca. Mantenni poi sempre corrispondenza epistolare con lei; e quando ero Nunzio Apostolico in Portogallo, la incontrai di nuovo in occasione dei vari viaggi che facevo nella vicina Spagna. E così, il rapporto, epistolare e verbale, che ebbi con la defunta monaca, per decine di anni, mi permise di rendermi conto che ella possedeva qualità intellettuali e morali molto rare“.

Se P. Arturo Alonso Lobo, dell’Ordine dei Predicatori, nel 1971 è riuscito a pubblicare in spagnolo l’autobiografia di Madre Maddalena Marcucci lo si deve in buona parte al Card. Cento, perché non solo insistette che si stampasse nonostante le resistenze dei passionisti, ma anche perché contribuì a pagarne le spese!

La cosa più gradita che il Card. Cento poteva fare a Madre Maddalena e lo fece realmente al Concilio Vaticano II, fu quella di contribuire perché la tesi della chiamata di tutti alla santità fosse riconosciuta come dottrina comune. Più onorata di così non poteva essere Madre Maddalena, che per circa 40 anni, dal 1922 al 1960, anno della sua morte, lavorò per dar santi alla Chiesa e per far capire che il cammino della sanità non è difficile e complicato, ma semplice e facile, perché la santità è tutta realtà d’amore e amare Dio è bello e fa felici!